
Come prevenire l’Alzheimer? Ecco sette fattori di rischio a cui fare attenzione
L’Alzheimer è realmente una malattia attualmente incurabile e priva di prevenzione? Secondo quanto riportano i risultati di una ricerca della University of Cambridge, pubblicata su “The Lancet Neurology”, almeno un caso su tre è prevedibile agendo su ben sette principali fattori di rischio: diabete, ipertensione, obesità, sedentarietà, depressione, fumo e basso livello d’istruzione. Possedere una di queste caratteristiche aumenta la percentuale di probabilità di incorrere nella malattia. Non a caso, da un punto di vista psicologico, c’è una percentuale maggiore di persone malate di Alzheimer tra individui con un tasso di istruzione basso, rispetto a classi sociali con istruzione più elevata.
Sebbene una vera cura non ci sia ancora, questa ricerca di permette di comprendere l’importanza della prevenzione. Una prevenzione che deve avere inizio da piccoli, attraverso un corretto stile di vita, sino ad una tempestiva presa in carico dell’individuo nel momento dell’insorgere della patologia. Un percorso che deve cambiare l’approccio della società verso il concetto di benessere per il bene di sé stessi e della collettività. Basti pensare che in paesi in cui le usanze vietano l’uso di tabacco e alcolici ed impongono diete, vi è un tasso di longevità ben più alto rispetto a stati in cui invece si fa un largo uso di essi.
Inoltre, l’Alzheimer è la più comune forma di demenza senile, con origine sia genetica che ambientale, che colpisce oltre 46,8 milioni di persone nel mondo, in grande maggioranza anziani sopra i 65 anni. Cifre destinate a salite nel 2030 sino a 76 milioni e, secondo le previsioni dell’Adi riportate nel documento “L’impatto globale della demenza 2013-2050”, toccheranno i 135 milioni nel 2050.
Per questi motivi bisognerebbe sempre tenere a mente che noi siano gli anziani del futuro e che questi temi dovrebbero essere discussi e trattati sin dall’adolescenza. Il cambiamento deve iniziare da noi, nel nostro piccolo. Tentando di costruire il proprio futuro in modo sano e cosciente, accrescendo la corretta informazione e sostenendo la prevenzione prima della cura.
Bibliografia:
http://www.alzheimer-riese.it/malattia/che-cose/statistiche http://www.epicentro.iss.it/problemi/alzheimer/WAR2015.asp
Dott. Davide Bertelloni
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