
Cosa è il Disturbo Borderline di Personalità? Diagnosi, cause e trattamento
Il disturbo borderline di personalità (DPB) è caratterizzato da una disregolazione affettivo/emotiva, dalla mancanza di controllo comportamentale o impulsività e dalla tendenza a stringere relazioni interpersonali disregolate. Tali problematiche insorgono nella prima età adulta e si presentano in vari contesti. Per fare diagnosi si richiede la presenza di almeno 5 criteri tra:
- Sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono: sono costantemente in allerta, hanno paura che una persona cara si separi da loro. Questo comporta un effetto destabilizzante sull’umore e sul sé.
- Presenza di relazioni interpersonali instabili e intense, spesso si riscontra un’alternanza tra iperidealizzazione e svalutazione.
- L’immagine e la percezione di sé risultano instabili. Cambiano frequentemente obiettivi, valori, aspirazioni, amici,…
- Vi è reattività dell’umore: possono essere irritabili o ansiosi, disforici,…
- Sentimenti cronici di vuoto
- Rabbia intensa e senza motivo, spesso associata alla difficoltà di controllare tale rabbia (scoppi d’ira ricorrenti).
- Il soggetto può diventare sospettoso e paranoico. Talvolta di osservano dissociazioni, ovvero il paziente si distacca dal proprio corpo o pensiero.
- Autolesionismo: abuso di sostanze, sessualità promiscua e senza protezioni, mangiano in modo compulsivo, giocano d’azzardo, guida imprudente… Auto-mutilazioni e tagli sono frequenti.
Prevalenza
IL DBP è presente nel 2% della popolazione generale, e spesso si osserva in comorbidità con altri disturbi come: disturbi di personalità, disturbi dell’umore, disturbi correlati a sostanze, disturbi dell’alimentazione, disturbo post-traumatico da stress, disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività.
Eziologia
Alcuni studi hanno osservato che pazienti DBP hanno problematiche nelle modalità educative e relazionali caregiver-bambino, queste sono alla base dell’evolversi si stili di attaccamento insicuri. Secondo Liotti e Grissini il DPB deriva fa una relazione d’attaccamento disorganizzato che porta verso rappresentazioni del Sé con l’altro: molteplici, incompatibili e contraddittorie.
La letteratura scientifica conferma questa ipotesi e definisce che i genitori di tali soggetti mostrano:
- eccesso di distanza o presenza;
- assenza o scarsa protezione;
- tendono a negare la vita affettiva del bambino;
- sono incoerenti e impulsivi.
La figura di attaccamento è instabile, e questo comporta difficoltà nel prevedere i suoi comportamenti da parte del bambino e nel creare una routine costante.
Si possono riscontrare traumi continuativi ed intensi. Questi sono caratterizzati da violenze fisiche o sessuali e climi familiari violenti. Tali esperienze estreme possono inoltre essere trasmette come modalità di gestione emotiva, perciò il soggetto con DBP potrà nel futuro riattuarle. In poche parole, non avendo appreso altri modi per gestire la propria emotività, questi individui tenderanno a riprodurre gli unici comportamenti appresi, ovvero azioni violente.
Quanto detto sino ad ora è stato inoltre confermato da Zanarini MC, Yong L, Frankenburg FR. e colleghi (2002), che hanno individuato come nucleo principale per l’insorgenza del DBP: la gravità degli abusi infantili e la negligenza genitoriale.
Comorbidità con la Depressione
I soggetti con DBP possono mostrare episodi depressivi maggiori, tuttavia è necessario distinguere tra la depressione con caratteristiche borderline e il disturbo depressivo maggiore:
- Depressione con caratteristiche borderline: solitudine e vuoto; rabbia conscia; ripetuti gesti suicidari; relazioni ostili e richiedenti, dipendenti; preoccupazione per la perdita; illusoria autosufficienza (spesso dipendenza).
- Disturbo depressivo maggiore: sentimenti di colpa e rimorso; ritiro/agitazione, sintomi vegetativi; possibile suicidio; relazioni stabili; preoccupazione per sconfitte e fallimenti; figure curanti sono ben accette (spesso indipendenza).
Trattamento
A causa della complessità del quadro clinico si richiede un approccio terapico integrato. Si interverrà infatti tramite supporto farmacologico, ricoveri ospedalieri là dove sia necessario e trattamento psicoterapeutico (che può essere effettuato individualmente, in gruppo o con la famiglia).
I pazienti DBP inizialmente possono apparire di facile gestione. Perciò all’inizio la terapia si concentrerà su questioni semplici, per poi evolvere di complessità nel tempo. Per un’efficace gestione del paziente è necessario promuovere un’alleanza terapeutica solida, anche se con questi soggetti non è così semplice. È possibile infatti osservare idealizzazione verso il terapeuta con conseguente svalutazione di esso. Non di rado si riscontrano minacce di suicidio, automutilazioni e labilità emotiva. Per questi motivi è necessario un approccio multidisciplinare ed una formazione specifica per tali pazienti.
Bibliografia
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM-5®). American Psychiatric Pub.
Diagnosi differenziale tra disturbo depressivo maggiore e depressione caratterologica tipica del DBP (da: Gunderson, Phillips, 1991)
Liliana Dell’Osso, Antonio Vita, Armida Mucci (2018). Manuale di clinica e riabilitazione psichiatrica. Dalle conoscenze teoriche alla pratica dei servizi di salute mentale. Vol. 1: Psichiatria clinica. Giovanni Fioriti Editore. EAN: 9788898991792
Dott. Davide Bertelloni
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