
Cosa è l’ansia? Quali sono i principali disturbi d’ansia? Sintomi e diagnosi
I disturbi d’ansia includono sintomi elicitati dalla presenza di eccessiva ansia o paura, e di conseguenza la messa in atto di reazioni comportamentali disfunzionali. Quando si parla di paura ci si riferisce ad una risposta emozionale elicitata da una minaccia imminente per la persona, sia essa reale o percepita. Parallelamente, anche l’ansia indica una risposta emozionale, ma essa è innescata da un’anticipazione del futuro, o meglio da pensieri rivolti a possibili conseguenze che il soggetto crede possano accadere a breve. Sebbene paura e ansia siano due stati apparentemente sovrapponibili, essi differiscono per attivazioni fisiologiche differenti:
- Paura: attivazione del sistema nervoso autonomo tipica della risposta di attacco-fuga, pensieri di pericolo imminente, comportamenti di fuga.
- Ansia: tensione muscolare, elevata vigilanza, comportamenti di evitamento.
I disturbi d’ansia differiscono tra di loro nella tipologia di oggetti o situazioni che inducono la reazione di paura, ansia, comportamento di evitamento e/o pensieri associati al problema.
Nella diagnosi di questi disturbi è necessario fare un’accurata anamnesi del paziente, in quanto essi stessi tendono a sovrastimare il pericolo della situazione e ad esasperare i sintomi. Inoltre, i contesti culturale e sociale in cui i soggetti sono immersi giocano un ruolo fondamentale nell’instaurarsi del disturbo e nella sua evoluzione. Spesso i disturbi d’ansia si sviluppano in infanzia e tendono a persistere in età adulta se non adeguatamente tratti. Per questi motivi risulta necessario attuare un assessment a 360 gradi del paziente, senza tralasciare alcun aspetto della vita del soggetto.
Il clinico inoltre deve tenere in considerazione la maggior incidenza dei disturbi d’ansia nel genere femminile, rispetto a quello maschile (rapporto 2 a 1). Questo è un elemento fondamentale in quanto le donne attraversano fasi fisiologiche peculiari del sesso, come per esempio: il periodo mestruale, la gravidanza e la menopausa.
Disturbi d’ansia
Di seguito riportiamo una breve descrizione dei disturbi d’ansia così come definiti dalla quinta edizione del manuale diagnostico dei disturbi mentali (DSM-5). Per un maggior approfondimento di ciascun disturbo è possibile cliccare sul disturbo stesso per poter accedere alla sezione dedicata.
- Disturbo da ansia da separazione: questo disturbo è caratterizzato da ansia per la separazione dalle figure di attaccamento con reazioni inadeguate per il livello di sviluppo raggiunto. Si osserva eccessiva ansia e paura verso eventi che potrebbero portare a perdita o separazione dalle persone che si prendono cura del soggetto (si osservano spesso incubi e/o sintomi fisici). Sebbene i sintomi tipici di questo disturbo si sviluppano in infanzia, possono essere presenti anche in età adulta.
- Mutismo selettivo: questo disturbo è caratterizzato dalla difficoltà di parlare in situazioni sociali in cui ci si aspetta un’interazione, come per esempio la scuola, anche se tali individui parlano senza particolari problemi in altre situazioni. Questa problematica comporta significative conseguenze nelle normali comunicazioni sociali.
- Fobia specifica: questo disturbo è caratterizzato da ansia o paura verso specifici oggetti o situazioni. Tale fobia comporta la messa in atto di comportamenti di evitamento verso l’oggetto o la situazione temuta, con reazioni persistenti e sproporzionate rispetto al rischio effettivo. Esistono vari tipi di fobie specifiche: verso animali, ambienti naturali, situazioni o lesioni da iniezione di sangue.
- Disturbo d’ansia sociale: questo disturbo è caratterizzato dalla presenza di ansia e paura dovute all’interazione sociale con altre persone e/o all’inserimento in contesti nei quali vi è la possibilità di essere giudicati. Questo include la semplice condizione di incontrare una persona non familiare, ma anche il dover parlare in pubblico davanti ad un folto pubblico. I pensieri del soggetto sono rivolti alla valutazione negativa che gli altri potrebbero fare di loro stessi. Questo comporta l’evitamento della situazione/incontro.
- Disturbo da panico: questo disturbo è caratterizzato dall’esperienza individuale e ricorrente di avere un attacco di panico, associata alla preoccupazione persistente di avere più attacchi di panico o di modificare i propri comportamenti/azioni per la paura che si presentino tali attacchi. Gli attacchi di panico consistono in improvvise ondate di paura o marcato disagio che raggiungono il livello massimo dell’attacco in pochi minuti, e sono accompagnate da sintomi fisici e/o cognitivi. L’attacco di panico può essere atteso, quando si verifica come risposta ad un oggetto o situazione particolarmente temuta, oppure inaspettato, quando si presenta senza una ragione apparente. Gli attacchi di panico sono presenti in molteplici contesti clinici, perciò si ritrovano spesso in comorbidità. L’attacco di panico, oltre alla diagnosi di disturbo da panico, può essere indicato come uno specificatore per qualsiasi disturbo d’ansia ed altri disturbi mentali.
- Agorafobia: questo disturbo è caratterizzato da ansia e paura marcate in due o più situazioni come: trasporti pubblici, spazi aperti, spazi chiusi, essere in fila o in mezzo alla folla, essere fuori casa da soli o in altre situazioni. La paura e l’ansia sono innescate dalla credenza di non riuscire a scappare o chiedere aiuto qualora si presentassero attacchi di panico o altri sintomi. Spesso questi soggetti si fanno accompagnare oppure tendono ad evitare le situazioni temute.
- Disturbo da ansia generalizzata: questo disturbo è caratterizzato da persistente ed eccessiva ansia e preoccupazione verso molteplici domini della propria vita, nei quali il soggetto trova difficoltà nel mantenere il controllo. Inoltre, questa condizione è accompagnata da sintomi fisici come: irrequietezza, tensione o nervosismo; difficoltà di concentrazione; irritabilità; tensione muscolate; disturbi del sonno.
- Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci: il disturbo indotto da sostanze è caratterizzato da ansia dovuta ad uno stato di intossicazione da sostanze o da uso/abuso di farmaci.
- Disturbo d’ansia indotto da altra condizione medica: i soggetti ai quali viene assegnata questa diagnosi mostrano livelli di ansia elevati come conseguenza fisiologica di un’altra condizione medica.
- Disturbo d’ansia con altra specificazione: rientrano in questa diagnosi i soggetti che non rispecchiano tutti i criteri dei disturbi precedenti. Per esempio: non è possibile fare diagnosi di disturbo d’ansia sociale in quanto il soggetto ha i sintomi per una tempistica attualmente inferiore ai 6 mesi.
Bibliografia:
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM-5®). American Psychiatric Pub.
Dott. Davide Bertelloni
Related Posts
Nasce la DVTO dichiarazione delle volontà sul fine vita e sul post-mortem: eutanasia, malattie biologiche, volontà funerarie,…
Parlare di morte e del fine vita è a oggi ancora un taboo. Ma la morte è parte...
Le pratiche di meditazione cambiano la morfologia del cervello?
Le metodiche di Neuroimaging Strutturale si sono rivelate estremamente utili...