
Disturbi d’ansia: Mutismo Selettivo
Quando si parla di Mutismo selettivo ci si riferisce ad un disturbo d’ansia in cui i soggetti non parlano in modo corretto in contesti sociali ben definiti. Non si tratta di un disturbo della comunicazione, in quanto in ambito familiare essi hanno preservata la capacità di parlare ed esprimersi senza alcuna problematica. Questo disturbo si riscontra spesso nei bambini, i quali hanno difficoltà nell’interazione in contesti ricreativi come scuola e gioco, tuttavia sanno parlare correttamente e comprendere il linguaggio.
I sintomi di questo disturbo permangono per almeno un mese (non limitati al primo mese di scuola) ed interferiscono con il rendimento scolastico, lavorativo e con la vita sociale del bambino.
E’ opportuno ribadire ancora una volta che in questi soggetti sono preservate le capacità linguistiche, ed il deficit non è connesso a situazioni sociali e familiari poco favorevoli. Il disturbo non è causato da un deficit di comunicazione e non si manifesta esclusivamente nel decorso di un altro disturbo psicopatologico.
Epidemiologia
La prevalenza è tra lo 0,11% e il 2,2% e l’età media di insorgenza è tra i 2 e i 5 anni, sebbene i sintomi vengano realmente individuati quando il bambino viene inserito nell’ambito scolastico. Spesso il decorso del Mutismo selettivo sfocia nell’ansia da separazione che si struttura successivamente in ansia sociale.
Solitamente i sintomi migliorano con la crescita, con una durata media di 8 anni, anche se in alcuni casi è possibile osservare ricadute in età adolescenziale e adulta. Non è un caso che individui adulti che hanno avuto questo disturbo in infanzia presentano in modo più elevato difficoltà di comunicazione, problemi scolastici e lavorativi e una più alta prevalenza di psicopatologie.
Caratteristiche del disturbo
Il Mutismo selettivo fa il suo esordio intorno ai 6 anni di età, e viene spesso riportato dagli insegnati a causa di uno scarso o nullo apprendimento scolastico. Sebbene spesso venga confuso come scarsa capacità d’intelletto, questi bambini mostrano QI nella norma. I genitori più attenti si rivolgono al medico anche in età precoce indicando difficoltà d’interazione. Un’accurata analisi ha infatti indicato che già intorno agli 0-3 anni questi bambini mostrano:
1) Disturbi del sonno e difficoltà di addormentamento
2) Difficoltà nell’alimentazione
3) Paura degli estranei
4) Ansia da separazione
5) Timidezza eccessiva
È bene tuttavia sottolineare che il Mutismo selettivo si può presentare secondo due principali modalità:
- Primario: è precoce e più insidioso. In questo caso i bambini sanno parlare ma non hanno mai parlato. È più un modo di essere che un disturbo vero e proprio.
- Secondario: è più tardivo rispetto al Mutismo selettivo primario. Questi bambini, dopo aver parlato in tutte le situazioni, smettono di parlare. Non c’è necessariamente angoscia da separazione, ma può essere visto come reattivo o espressione di una fobia sociale.
Curiosamente alcuni studi hanno osservato tratti comportamentali ed espressivi peculiari di questi bambini come, per esempio, la testa e le spalle lievemente incurvate in avanti, lo sguardo basso, le braccia rigide lungo il corpo, lo sguardo fisso nel vuoto e volto inespressivo. È possibile che in situazioni nuove essi rispondano con comportamenti di evitamento, spesso mostrando reazioni aggressive e oppositivo-provocatorie.
Eziologia
La causa è sconosciuta, tuttavia intervengono fattori di tipo genetico, temperamentale ed ambientale.
GENETICA: sono pochi gli studi che indicano un’ereditarietà nel Mutismo selettivo, tuttavia i genitori di questi bambini mostrano maggiori disturbi della comunicazione e/o fobia sociale, rispetto a genitori di figli senza Mutismo selettivo.
TEMPERAMENTO: questi bambini mostrano in particolate tratti inibitori. Ovvero alti livelli di timidezza, bassa socializzazione, scarsa adattabilità, evitamento.
AMBIENTE: tali bambini mostrano spesso genitori iperprotettivi ed iperansiosi, che evitano in ogni modo frustrazioni al proprio piccolo. Questa modalità educativa porta il bambino a sviluppare uno stile di attaccamento insicuro e ad avere paura del mondo. Inoltre, il Mutismo selettivo è stato riscontrato con incidenze maggiori in bambini immigrati (causato dal necessario periodo di adattamento alla nuova lingua).
Comorbidità
Nel 90% dei casi il Mutismo selettivo è associato al disturbo di fobia sociale. Inoltre, nel 38% si osserva anche disturbo del linguaggio e nel 42% enuresi ed encopresi. Possono essere presenti anche altre condizioni psichiatriche come: depressione, disturbo di panico, disturbo dissociativo, disturbo ossessivo compulsivo…
Trattamento
È importante un intervento multifattoriale e multidimensionale che venta su tre livelli: familiare, scolastico e sul singolo. Il gioco può rivelarsi un mezzo efficace attraverso il quale accedere al mondo del bambino, per ricostruire quella magia tipica dell’età infantile.
Tra le tecniche più efficaci e che hanno riscontrato un maggior riscontro clinico vi sono la psicoeducazione e la psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Bibliografia
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM-5®). American Psychiatric Pub.
Guidetti, V. (Ed.). (2005). Fondamenti di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mulino.
Dott. Davide Bertelloni
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