
Disturbi del sonno e del ciclo sonno-veglia: sintomi, cause e diagnosi
Quando si parla dei disturbi del ciclo sonno-veglia ci si riferisce ad alterazioni nella qualità, tempistica e durata del sonno. Il disagio e la menomazione durante la giornata sono caratteristiche fondamentali condivise dai disturbi del ciclo sonno-veglia. Questi disturbi sono spesso associati ad altre problematiche di tipo psicopatologico come ansia, depressione e cambiamenti cognitivi, che devono essere quindi considerate all’interno del percorso di trattamento. Parallelamente, l’insorgenza di disturbi del sonno che perdura nel tempo è un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie mentali e disturbi da uso di sostanze. Per questi motivi la diagnosi dei disturbi del ciclo sonno-veglia richiede un approccio multidimensionale, senza tralasciare eventuali condizioni mediche e neurologiche.
Di seguito si riportano i principali disturbi del sonno, così come definiti dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5).
Disturbo da Insonnia
L’insonnia è caratterizzata da una riduzione della qualità o quantità del sonno, associata ad uno o più sintomi tra: difficoltà ad iniziare il sonno; difficoltà a mantenere il sonno, con frequenti risvegli o problematiche nel riprendere il sonno dopo essi; risveglio precoce la mattina con difficoltà a riprendere il sonno. Tale problema si presenta per almeno tre giorni a settimana per 3 mesi. Inevitabilmente, questa condizione causa distress clinico significativo o problematiche a livello sociale, lavorativo, educativo e/o comportamentale. La diagnosi di insonnia può essere affiancata da diari del sonno o metodiche come actigrafia o polisonnografia, tuttavia è fondamentale la percezione soggettiva del paziente.
L’insonnia è spesso associata all’eccitazione fisiologica e/o a condizionamenti cognitivi. Per esempio, la semplice preoccupazione per il sonno e l’angoscia che ne scaturisce a causa dell’incapacità di dormine un numero di ore ritenuto necessario, può innescare un circolo vizioso che porta a danneggiare ulteriormente la qualità del sonno. Quindi, un’eccessiva attenzione e continui sforzi per dormire, possono contribuire allo sviluppo dell’insonnia.
Tra le problematiche principali innescate da questo disturbo vi sono i sintomi diurni. Si riscontra spesso affaticamento, riduzione dell’energia e disturbi dell’umore. Ma anche ansia e depressione, elevata autovalutazione psicologica, stili di risoluzione dei conflitti basati sulle emozioni e difficoltà nelle prestazioni cognitive.
Disturbo da Ipersonnolenza
I soggetti con disturbo da ipersonnolenza mostrano eccessiva sonnolenza nonostante abbiano dormito 7 ore o più, e almeno un sintomo tra: periodi ricorrenti di sonno o interruzioni di sonno nello stesso giorno; un episodio di sonno principale di oltre 9 ore che non è ristoratore (ovvero il soggetto non si sente riposato); difficoltà ad essere completamente svegli dopo un brusco risveglio. Tale problema si presenta per almeno tre giorni a settimana per 3 mesi. Inevitabilmente, questa condizione causa distress clinico significativo o problematiche a livello sociale, lavorativo, educativo e/o comportamentale.
L’ipersonnolenza è quindi caratterizzata da inerzia nel sonno, sonno non ristoratore e difficoltà nello svegliarsi la mattina. Questi individui mostrano inoltre casi di ipersonnolenza nella propria famiglia, e spesso si riscontrano disfunzioni nel sistema nervoso autonomo come: cefalea, reattività del sistema vascolare periferico e svenimenti.
Narcolessia
La Narcolessia è caratterizzata da ricorrenti episodi di bisogno irrefrenabile di dormire, addormentarsi o sonnecchiare. Tale problema si presenta per almeno tre giorni a settimana per 3 mesi. Si richiede inoltre che sia presente uno o più tra:
- Episodi di Cataplessia (perdita del tono muscolare)
- Deficit di Ipocretina
- Riduzione del sonno REM
Questa condizione è fortemente debilitante perché può presentarsi in momenti della giornata non favorevoli, per cui tali soggetti tendono a mostrare ferite e contusioni dovute alla caduta successiva all’attacco narcolettico. Questi pazienti possono inoltre mostrare allucinazioni prima dell’addormentamento o dopo il risveglio, sono frequenti sogni vividi ed incubi, così come paralisi del sonno al risveglio e obesità.
Apnea o ipopnea ostruttiva del sonno
Le condizioni di apnea o ipopnea ostruttiva del sonno sono caratterizzate dall’ostruzione delle vie respiratorie durante il sonno. Secondo il DSM-5 per fare diagnosi di Apnea o ipopnea ostruttiva del sonno è necessario che il soggetto abbia almeno uno tra:
- polisonnografia caratterizzata da 5 o più episodi di apnea o ipopnea all’ora durante il sonno e che siano presenti disturbi respiratori come russare, sbuffare, ansimare oppure sonnolenza diurna, affaticamento o sonno non ristoratore nonostante il soggetto dorma una quantità di ore sufficienti;
- polisonnografia caratterizzata da 15 o più apnee o ipopnee ostruttive all’ora durante il sonno indipendentemente dai sintomi associati.
Apnee centrali del sonno
Il disturbo da Apnee centrali del sonno è richiede la presenta di 5 o più episodi di apnea centrale all’ora durante il sonno. È un disturbo del controllo ventilatorio in cui gli eventi respiratori si verificano in modo periodico o intermittente. L’apnea notturna idiopatica centrale è determinata da sonnolenza, insonnia e risvegli dovuti alla dispnea associata ai cinque o più episodi di apnee centrali per ora di sonno.
Ipoventilazione correlata al sonno
Questo disturbo è caratterizzato dalla presenza di episodi con decremento respiratorio, valutati tramite polisonnografia, associati a livelli di CO2 elevati. Gli individui con ipoventilazione correlata al sonno possono presentare disturbi legati al sonno come insonnia o sonnolenza, così come apnee o ipopnee ostruttive del sonno o apnee centrali del sonno. Durante il sonno è possibile che si verifichino frequenti risvegli o braditachicardia.
L’insufficienza respiratoria può causare ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca destra e disfunzioni neurocognitive.
Disturbo del ritmo circadiano sonno-veglia
Il Disturbo del ritmo circadiano sonno-veglia è caratterizzato da problematiche nel sonno che sono dovute ad alterazioni del sistema circadiano o ad un disallineamento tra il normale ritmo del soggetto e il programma di sonno-veglia richiesto dalla società. L’interruzione del sonno porta a sonnolenza eccessiva e/o insonnia, e un marcato distress psicofisiologico e/o problematiche a livello sociale, familiare e lavorativo.
Parasonnie
Gruppo con espressioni eterogenee di disturbi che si verificano in maniera episodica durante la notte, senza che venga alterata in maniera significativa la struttura del sonno. Le parasonnie sono disturbi caratterizzati da comportamenti anomali, esperienziali o eventi fisiologici che si verificano in associazione con il sonno, fasi di esso o transizioni sonno-veglia. Le parasonnie più comuni sono:
- Disturbi dell’eccitazione del sonno NREM: episodi di risvegli incompleti dal sonno, che di solito si verificano nelle prime ore dell’addormentamento. Sono presenti sonnambulismo (il soggetto si alza dal letto e cammina, senza essere responsivo a ciò che gli accade attorno) e/o terrori del sonno (bruschi risvegli di terrore dal sonno; vi è intensa paura e sintomi fisiologici come tachicardia, sudorazione, respiro accelerato,…). Al risveglio i soggetti non ricordano i sogni e hanno amnesia di tali episodi.
- Disturbo da incubi: ricorrenti sogni che trattano argomenti come minacce, sicurezza e integrità fisica. Al risveglio questi soggetti rimangono in allerta.
- Disturbi del comportamento del sonno REM: ripetuti episodi di eccitazione durante il sonno accompagnati da vocalizzazioni e/o movimenti. Questi episodi si verificano durante il sonno REM e al risveglio l’individuo è vigile e non disorientato. Inoltre, si osserva mancanza di atonia durante il sonno REM valutata tramite registrazione polisonnografica e/o una storia pregressa di disturbi del comportamento del sonno REM e/o una diagnosi di sinucleopatia accertata (es. Parkinson).
Sindrome delle gambe senza riposo
Pazienti con sindrome delle gambe senza riposo mostrano il bisogno di muovere le gambe, tale comportamento viene attuato in seguito a sensazioni si disagio. La necessità di muovere le gambe: inizia durante periodi di riposo o inattività, si allevia in seguito al movimento e tende a peggiorare la sera o di notte. Questi sintomi si presentano almeno 3 volte a settimana per 3 mesi, e creano significativo disagio o menomazione sociale, lavorativa e/o familiare.
Per un approfondimento dei Disturbi del sonno in età infantile si veda il seguente articolo.
Bibliografia
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM-5®). American Psychiatric Pub.
Liliana Dell’Osso,Antonio Vita,Armida Mucci (2018). Manuale di clinica e riabilitazione psichiatrica. Dalle conoscenze teoriche alla pratica dei servizi di salute mentale. Vol. 1: Psichiatria clinica. Giovanni Fioriti Editore. EAN: 9788898991792
Dott. Davide Bertelloni
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