
La simulazione di sintomi psichici: cosa è e quando si osserva
Quando si parla di disturbo mentale s’intende un quadro clinico caratterizzato da problematiche di tipo cognitivo, emotivo e/o comportamentale, le quali causano una significativa sofferenza o inabilità in molteplici ambiti della vita, come per esempio in contesti sociali, scolastici e/o lavorativi (American Psychiatric Association, 2013). Per fare diagnosi di disturbo mentale, secondo quanto definito dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5; 2013), è necessario che il soggetto esaminato rientri in una delle categorie riportate ricoprendo tutti i criteri elencati. Per fare questo il clinico deve effettuare un accurato assesment diagnostico, con il fine di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili sulla storia del soggetto e del sintomo. Tale processo è reso possibile tramite l’applicazione di molteplici strumenti, tra i quali troviamo: il colloquio clinico, l’osservazione, test e questionari.
Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha mostrato un interesse crescente verso un fenomeno sempre più frequente che si può verificare in fase di assesment clinico, la simulazione. Individuare comportamenti simulati è di fondamentale importanza per una corretta diagnosi clinica.
Simulazione
Il termine simulazione, dal latino “simulatio”, definisce un comportamento di riproduzione e/o imitazione di sintomi patologici volto a far sorgere negli altri un falso giudizio. Tale comportamento viene reiterato per un periodo di tempo più o meno lungo con il fine di raggiungere uno scopo o sino a che il simulatore non si rende conto dell’inutilità di quell’atteggiamento (Callieri & Semerari, 1959). La simulazione è il risultato di una scelta ragionata basata sulla valutazione della pericolosità del contesto (Rogers, 1992, 2004), ed è influenzata da credenze personali, aspettative e/o pregiudizi.
La finzione della sintomatologia psichica può essere effettuata da due classi di simulatori, coloro che possiedono effettivamente un disturbo psichico e coloro che invece rientrano in una personalità “normale”.
All’interno della simulazione rientrano comportamenti come (Nivoli et al., 1999):
– Allegazione: il sintomo psichiatrico viene arricchito da sintomatologia organica.
– Autoinduzione: il paziente si procura una patologia tramite l’uso di farmaci, sostanze, lesioni, … per ottenere vantaggi.
– Creazione: il sintomo nasce sulla base di aspettative personali e credenze sulla malattia.
– Dissimulazione: simulazione di una condizione di benessere quando invece è presente una reale psicopatologia. In altre parole, con in termine dissimulazione ci si riferisce ad un comportamento di minimizzazione, non espressione, della sofferenza psichica. La persona che dissimula non esprime la propria individualità, nasconde o riduce l’espressione di sintomi fisici o psichici (Fornari, 2018). Spesso questi soggetti risultano diffidenti ed irritati, talvolta antipatici e scontrosi. Pongono una distanza emotiva da chi li sta esaminando e possono manifestare comportamenti ipomaniacali come fuga e negazione.
– Imitazione: riproduzione di sintomi psichici osservati in precedenza.
– Mascheramento: sintomi che tendono a nascondere una reale ma diversa psicopatologia.
– Pretestazione: il disturbo è reale ma attribuito a una falsa causa per ottenere vantaggi.
– Radicamento: simulazione di sintomi non reali che però tendono a diventare reali.
– Rievocazione: il paziente ha sofferto in passato di sintomi psichici che adesso sono riproposti in modo volontario.
– Stabilizzazione: la sintomatologia è presente ma in via di stabilizzazione, in questo caso il paziente tende ad accentuarla. La simulazione si può osservare in molteplici contesti, uno degli ambiti più studiati è quello carcerario. A tal proposito molto interessante è uno studio pubblicato da Nivoli e colleghi (2011) nel quale vengono riportati i comportamenti e le tecniche simulatorie riscontrate in soggetti carcerati. Prendendo in esame 18 casi clinici sono state individuate altrettante tipologie di simulazione.
Nell’International Classification Disease (ICD-10) invece la simulazione è rappresentata dalla categoria “produzione intenzionale o simulazione di sintomi o invalidità fisici o psicologici”. A tal proposito Rogers (1997) ha individuato alcune strategie per la rilevazione e valutazione della simulazione. Ne sono state individuate quattro: sintomi rari (a), gravità dei sintomi (c), confronto tra sintomi evidenti rispetto a sintomi sottili (c) e selettività dei sintomi (d).
a. Sintomi rari: per sintomi rari s’intendono caratteristiche atipiche, non frequenti, associate a psicopatologia o menomazione che non si riscontrano comunemente nelle popolazioni cliniche di riferimento. L’assunto di base è che chi simula molto difficilmente riproporrà sintomi rari, prediligerà invece esprimere principalmente sintomi comuni.
b. Gravità dei sintomi: quando si parla di gravità ci si riferisce al numero e all’intensità di potenziali sintomi dichiarati da pazienti che realmente possiedono la sintomatologia indagata. Persone simulanti non tengono conto della gravità del sintomo, inoltre si osserva un incremento del numero delle simulazioni.
c. Confronto tra sintomi evidenti e sintomi sottili: quando si parla di sintomi evidenti ci si riferisce ad elementi chiaramente indicativi di psicopatologia, differenti dai sintomi sottili, i quali non sono tipicamente riconosciuti come tali da non professionisti. Le persone che simulano tendono a riproporre maggiormente sintomi evidenti piuttosto che sintomi sottili.
d. Selettività dei sintomi: vi sono stereotipi errati, ovvero basati su comuni percezioni non veritiere (riscontrati in soggetti nevrotici e con disadattamento), i quali sono percepiti in modo impreciso sia da professionisti che da pazienti. In questi stereotipi rientrano: le lamentele somatiche, la disforia, conflitti sessuali e idee bizzarre (Beyond the Rogers, 1997). Alla base di questa strategia implicita vi è l’incapacità dei simulatori di differenziare gli stereotipi errati dalla psicopatologia genuina.
Dott. Davide Bertelloni
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