Giulio Cesare Giacobbe
Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita
Dietro a questo titolo provocatorio si nasconde un manuale “prêt-à-porter” che i nevrotici, o aspiranti tali, dovrebbero tenere in tasca. Esso utilizza tecniche yoga, buddhiste e zen, praticate da secoli dagli orientali (evidentemente anche loro nevrotici) ma esportabili anche a noi poveri uomini e donne dell’occidente. La nevrosi ci sommerge di ansie e di paure che ci impediscono di gioire della vita e dei rapporti con gli altri. Eliminando il pensiero nevrotico (le seghe mentali) e ritornando a quella realtà da cui esso ci allontana, possiamo imparare a godere delle vita e delle cose che ci stanno intorno. L’autore insegna Fondamenti delle discipline psicologiche orientali all’Università di Genova.
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Daniel Goleman
Intelligenza emotiva
Perché persone assunte sulla base dei classici test d’intelligenza si possono rivelare inadatte al loro lavoro? Perché un quoziente intellettivo altissimo non mette al riparo da grandi fallimenti, come la crisi di un matrimonio? Perché alcuni di noi costruiscono facilmente relazioni sociali mentre altri ne sono incapaci? In questo libro rivoluzionario che ha trasformato il nostro modo di guardare all’intelligenza, Daniel Goleman mette a fuoco l’importanza delle componenti emotive anche nelle funzioni razionali del pensiero e spiega perché il successo o il fallimento nei settori decisivi dell’esistenza sono determinati da una complessa miscela in cui hanno un ruolo predominante fattori come l’autocontrollo, la perseveranza e l’empatia. Con una scrittura accattivante e scorrevole, Goleman mostra in che modo l’intelligenza emotiva può essere sviluppata e perfezionata, per governare al meglio le nostre emozioni e ottenere sempre il massimo da noi stessi e gli altri.
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Daniel Kahneman
Pensieri lenti e veloci
Siamo stati abituati a ritenere che all’uomo, in quanto essere dotato di razionalità, sia sufficiente tenere a freno l’istinto e l’emotività per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella per sé più vantaggiosa. Gli studi sul processo decisionale condotti ormai da molti anni dal premio Nobel Daniel Kahneman hanno mostrato quanto illusoria sia questa convinzione e come, in realtà, siamo sempre esposti a condizionamenti – magari da parte del nostro stesso modo di pensare – che possono insidiare la capacità di giudicare e di agire lucidamente. Illustrando gli ultimi risultati della sua ricerca, Kahneman ci guida in un’esplorazione della mente umana e ci spiega come essa sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2). Se il primo presiede all’attività cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo. Efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilità e di eseguire con relativa facilità operazioni complesse. Ma può anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l’intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione è troppo pigra per correggerla.
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Rafael Lorite Santandreu
L’arte di non amareggiarsi la vita
Spesso ciò che ci fa stare male non sono gli avvenimenti esterni, ma il nostro modo di interpretare e giudicare quello che ci succede. Dietro ogni emozione troppo negativa c’è un pensiero catastrofista che porta a drammatizzare e a considerare terribili anche cose che si potrebbero affrontare con serenità: soffriamo di “terribilite”. I pensieri negativi sono spesso frutto di credenze irrazionali, prima fra tutte quella che per essere felici “abbiamo bisogno” di soddisfare una serie di requisiti: avere un partner, un lavoro, una casa di proprietà, una vita comoda, godere di buona salute… Siamo esigenti con noi stessi, con gli altri e con la vita: soffriamo di “necessitite”. Ricorrendo ad aneddoti ricavati dalla propria storia personale e dall’esperienza terapeutica, Rafael Santandreu ci mostra come, con l’aiuto della psicologia cognitiva, si può imparare a contrastare la “necessitite” e la “terribilite”, smettere di angosciarsi e raggiungere una soddisfacente stabilità emotiva.
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Luca Mazzucchelli
Psicologia a strappo. 60 pensieri da leggere, conservare e condividere con le persone che ami
Le idee che coltivi influenzano le azioni che decidi di compiere e, di conseguenza, i risultati che andrai a raccogliere. Alcune idee ti portano fuori strada, creano aspettative irrealistiche, ti fanno vedere la realtà da una prospettiva poco utile al benessere. Altre, invece, sono capaci di darti un nuovo centro, di farti vivere con serenità e far emergere il tuo potenziale nascosto. In questo libro troverai una raccolta di 60 idee trasformative che ti porteranno a riflettere sui tuoi comportamenti, modificarli e progredire nel percorso di crescita personale. Quando troverai un’idea che ti colpisce, strappa la pagina in questione e mettila in un luogo ben visibile: sulla scrivania, appesa al frigo con una calamita, incorniciata al muro o piegata nel portafogli, in modo da averla sempre a portata di mano. Oppure, regalala a una persona che ne ha bisogno e aiutala a dare il via al suo percorso di trasformazione.
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