
Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR)
Il programma Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) è stato ideato da Jon Kabat-Zinn, presso il Medical Center dell’Università del Massachusetts, e punta a rendere i partecipanti più consapevoli dei loro pensieri e sentimenti, di riconoscerli come naturali eventi mentali piuttosto che aspetti del sé, promuovendo quindi l’instaurazione di una nuova modalità di affrontare gli eventi mentali. Partendo dal concetto di stress, quale “risposta non-specifica dell’organismo a qualsiasi pressione o richiesta” (Selye, 1955), si è mirato a definire un intervento che insegnasse a riconoscere le principali fonti stressogene presenti in ciascuno di noi, cambiando la relazione degli individui con i loro pensieri (Bishop, 2002).
Il protocollo prevede un intervento di gruppo (sino a 30 partecipanti) da 8 sedute in 8 settimane, ovvero incontri settimanali da 2 ore e mezza a 3 ore, più una giornata intera a fine sessione (Ivanovski & Malhi, 2007). Si richiede un impegno a 360° da parte dei soggetti che, oltre all’insegnamento di una pratica formale (meditazione basata sul respiro, sui suoni, sui pensieri, mangiare consapevole) e informale (consapevolezza delle attività quotidiane, del respiro), devono seguire compiti giornalieri a casa, 6 giorni su 7, cambiando inevitabilmente la loro routine e il proprio stile di vita.
Significativo l’apporto in ambito clinico con miglioramenti in soggetti affetti da Disturbo d’ansia generalizzato (GAD) e Disturbo di panico (Kabat-Zinn et al., 1992), nonché dei principali sintomi dei Disturbi dell’Alimentazione con un’importante riduzione delle abbuffate (Kristeller & Hallett, 1999). In uno studio di Proeve et al. (2018), 32 utenti che hanno sperimentato disturbi depressivi o ansiosi hanno preso parte ad un programma MBSR. Dopo una valutazione pre-trattamento, 22 di loro sono stati sottoposti a valutazioni post-trattamento. Si è riscontrato un aumento dell’auto-compassione (self-compassion) e diminuzione dell’auto-freddezza (self-coldness), ma anche un calo notevole dei sintomi di vergogna, ruminazione, ansia e stress.
Questo modello è stato utilizzato con successo in molteplici contesti, non necessariamente solo clinici ma anche sociali, riportando evidenze empiriche in: scuole, carceri, contesti professionali e luoghi di lavoro.
È possibile affermare che l’approccio MBSR cambia letteralmente il tradizionale paradigma d’intervento. Si concentra infatti su ciò che le persone hanno in comune e sulla specialità della loro condizione, piuttosto che sulle diverse diagnosi o condizioni patologiche. Così facendo ci si focalizza sulla persona che entrerà in contatto con la propria vita, il mondo interiore, le sensazioni, le emozioni, accedendo alle risorse interne per l’apprendimento, la crescita e la guarigione (Santorelli, 2014).
Dott. Davide Bertelloni
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