Spesso ti concentri sul miglioramento della tua memoria, su come memorizzare più informazioni possibili. Ma ti dimentichi di comprendere come poter richiamare alla mente le informazioni che hai memorizzato. Questo processo si chiama oblio e consiste nella decadenza delle informazioni che abbiamo messo nella nostra memoria. Noi tendiamo a dimenticare entro un mese il 90% di ciò che impariamo, se non ci sforziamo di ricordare.
Declino della memoria: effetto spaziatura
Hermann Ebbinghaus, un pioniere nel campo della scienza della memoria, ha scoperto che il nostro tasso di declino della memoria diminuisce ogni volta che rafforziamo informazioni che abbiamo appreso in precedenza. Questo effetto è stato chiamato di spaziatura. È possibile utilizzare l’effetto di spaziatura a proprio vantaggio utilizzando la ripetizione distanziata per memorizzare le informazioni. Invece di assorbire una grande quantità d’informazioni in una sola volta e cercare di aggrapparsi a essa, la ripetizione distanziata comporta la rottura di tali informazioni in piccoli pezzi e il loro rafforzamento in modo coerente per un lungo periodo di tempo.
Altro inghippo. Avete imparato tutte le tecniche di memorizzazione, siete ben riposati e avete mangiato. Vi sedete alla scrivania della vostra camera ma non vi ricordate niente. Bene, questo si chiama oblio del contesto. La ricerca suggerisce che siamo inclini a ridurre le prestazioni della memoria quando tentiamo di richiamare informazioni in un ambiente diverso da cui sono state codificate. Tuttavia, è possibile ridurre l’effetto dell’oblio dipendente dal contesto con la tecnica del richiamo del contesto. Con questa tecnica, la codifica delle informazioni avviene nello stesso ambiente (un’aula) in cui ti verrà poi chiesto di richiamarle in un secondo momento. Potresti anche indossare lo stesso vestito o usare gli stessi accessori. In definitiva, ricordiamo le informazioni più facilmente quando i nostri stati fisiologici durante la codifica e il richiamo sono gli stessi.
Secondo uno studio degli psicologi Pam Mueller di Princeton e Daniel Oppenheimer dell’UCLA, scrivere appunti a mano invece di digitarli su un computer produce una migliore conservazione della memoria e una comprensione più profonda dell’argomento.
Quando digitiamo al PC si attua un’elaborazione senza cervello. Mentre quando scriviamo su carta, siamo più portati ad andare oltre il semplice ascoltare e registrare le informazioni. Bensì le elaboriamo e immagazziniamo.
Estratto da: https://collegeinfogeek.com/how-to-improve-memory/
Dott. Davide Bertelloni
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