
Simulazione dei disturbi mentali
Di seguito si riportano i disturbi psichici principalmente simulati. Tra questi vi sono: i disturbi d’ansia, i disturbi depressivi e bipolari, schizofrenia e psicosi, il disturbo post-traumatico da stress e la dipendenza da sostanze.
I disturbi d’ansia sono caratterizzati da paura, apprensione e preoccupazione, spesso associate a sensazioni fisiche come tremore, palpitazioni e nausea. Questi sintomi sono accompagnati da comportamenti di evitamento e di fuga da situazioni temute e/o eventi interni come pensieri ed immagini mentali, e da sensazioni di panico e/o terrore. Tali manifestazioni sono la conseguenza di una reazione anticipatoria, innescata come risposta ad un processo cognitivo focalizzato su eventi che potrebbero ipoteticamente presentarsi nel futuro.
La simulazione dei disturbi d’ansia si osserva nell’accentuazione dei sintomi. La persona che simula riporta sintomi con un’intensità elevata e costante, diversamente da un soggetto che ha realmente un disturbo d’ansia il quale mostra una sintomatologia che tende a ridursi in seguito a specifiche strategie messe in atto. I simulatori inoltre offrono una spiegazione del malessere artificiosa ed esagerata e le finalità del sintomo, ovvero l’evitamento o la fuga da un evento o atto mentale, non vengono messe in atto.
La simulazione dei disturbi d’ansia è attuata per ricevere vantaggi esterni sia in ambito medico- legale che a livello sociale. Per esempio, un soggetto potrebbe simulare sintomi d’ansia per attirare l’attenzione della famiglia o di un partner su di sé.
I disturbi depressivi sono caratterizzati dalla presenza di umore depresso (es. sentirsi triste o vuoto, privo di speranze) e/o dalla perdita di interessi e piacere nel fare qualcosa, ed altri sintomi e problematiche di tipo cognitivo, fisico e sociale. Disturbi bipolari mostrano invece, oltre alla dimensione depressiva, anche maniacalità e/o ipomaniacalità. In questi casi vi è un tono dell’umore eccessivamente elevato, espanso, eccitato o irritabile, con conseguente incremento delle normali attività quotidiane, riduzione del sonno, iperattività, …
La simulazione nei disturbi depressivi, che spesso solitamente si differenzia dal disturbo reale per la durata (che risulta essere più limitata) e l’intensità dei sintomi (che talvolta viene accentuata), si osserva in contesti carcerari per ottenere vantaggi, così come per ricevere indennizzi o riscatto di polizze assicurative in seguito a danni biologici dovuti a trami. La simulazione di disturbi bipolari invece è più rara in quanto richiede livelli di energia elevati; tuttavia, la finalità è quella di ricevere benefici.
Schizofrenia e psicosi
La schizofrenia è una condizione psicopatologica definita dalla presenza di deliri (convinzioni rigide e immutabili prive di fondamento nella realtà), allucinazioni (false percezioni in assenza di uno stimolo reale), eloquio disorganizzato (es. deragliamento o incoerenza), comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico e sintomi negativi (es. diminuzione dell’espressione delle emozioni o abulia). La simulazione di un disturbo delirante o di schizofrenia è molto difficile per un soggetto consapevole, è necessaria infatti un’accurata e prolungata osservazione diretta da parte del soggetto simulatore verso persone con tali disturbi (Ferracuti et al. 2007). L’espressione sintomatologica si mostra spesso inconsistente. Si osservano comportamenti discordanti tra momenti diversi e i sintomi riportati più frequentemente risultano essere deliri e allucinazioni, mentre distorsioni del pensiero o sintomi negativi non vengono rilevati in quanto più difficili da riproporre.
Resnsik (1999) ha proposto dei criteri per sospettare la simulazione di sintomi tipici della schizofrenia e di disturbi psicotici:
– Allucinazioni: vaghe, spesso non associate a deliri; continue; se presenti voci il paziente riferisce di non essere in grado di ridurre l’interferenza di esse; affermazioni spontanee e insistenti di obbedienza.
– Deliri: esordio e conclusione improvvisa; comportamento volto a prestare attenzione al sintomo; comportamento non coerente con il tema del delirio; bizzarria senza evidenze di pensiero disorganizzato.
La simulazione della schizofrenia quindi si presenta con discorsi artificiosi ed estremi, differenti da soggetti realmente schizofrenici o deliranti che mostrano un eloquio incongruo frutto di una disorganizzazione del pensiero. In alcuni casi è possibile osservare mutismo.
Nel disturbo post-traumatico da stress si osserva la presenza di sintomi di risperimentazione, di evitamento, di alterazione negativa dei pensieri e delle emozioni e di iperattivazione, conseguenti all’esposizione a un evento traumatico. La simulazione di questo disturbo è facilitata dalla natura soggettiva e intima della sintomatologia. Flash-back, incubi e pensieri suicidi sono infatti simulabili poiché non verificabili. Tuttavia, l’espressione di tali sintomi tende a rimanere stabile e vivida, mentre in pazienti con disturbo da stress-post traumatico reale questi sintomi si riducono e si attenuano nel tempo. Spesso si può osservare una discrepanza tra ciò che il soggetto dichiara e la documentazione medica, risultati ai test, report del personale sanitario. Inoltre, come precedentemente osservato per altri disturbi, la simulazione del tono dell’umore e dei sentimenti di sofferenza e angoscia sono praticamente assenti in quanto difficili da riproporre. Livelli di disforia, irritabilità e ansia possono essere facilmente valutati con test e questionari, in modo da fornire un quadro completo della simulazione.
Le motivazioni che spingono alcune persone a simulare questo disturbo sono principalmente di tipo economico, come ottenere risarcimenti dopo incidenti e/o traumi, ma anche di tipo sociale, ovvero evitare di recarsi in contesti non graditi.
Il disturbo da uso di sostanze consiste nella reiterazione di un comportamento d’uso e dipendenza di una o più sostanze nonostante questo comporti problematiche legate al loro utilizzo. La simulazione di tale disturbo è correlata a negazione o esagerazione dei sintomi, proteste e dissimulazione. In alcuni casi non sono consapevoli della gravità della situazione, in altri tendono a minimizzare. È possibile che non abbiano sufficienti informazioni in merito alla sostanza usata perciò le credenze su di essa risultano distorte. Tuttavia, a causa delle evidenze biologiche che caratterizzano tale condizione, la valutazione di comportamenti simulati risulta complessa.
La simulazione dei disturbi da abuso e dipendenza da sostanze è molto rilevante in ambito medico-legale e non solo. Per esempio, si può riscontrare in contesti in cui deve essere valutata la capacità di agire; oppure il riconoscimento di invalidità; la responsabilità professionale; l’affidamento minorile; la violazione della privacy e misure detentive.
Dott. Davide Bertelloni
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